Nasce a Brescia nel 1969, frequenta Violino al Conservatorio Musicale di Brescia “Venturi”, per passare da autodidatta allo studio del basso elettrico, affiancandolo poi al pianoforte; in quegli anni conosce un chitarrista e fonda la sua prima band, gli “Ottawa”; nella mansarda di casa, adattata a sala prove, si scrivono i primi pezzi e si macinano le cover degli artisti preferiti: il dark di Cure e Siouxsie, la wave italiana di Decibel e Diaframma, il post-punk di U2 e Clash.
Il finire degli anni ‘80 vede così le prime esibizioni live, ai concorsi del circuito studentesco come la Desko Music e nei locali cittadini, ma è con i “Mad’in’Crowd” che arrivano le prime soddisfazioni; la band partecipa e vince, anche grazie ai brani originali scritti da Federico, alcuni concorsi locali guadagnandosi quelle poche Lire per registrare un demo su cassetta.
Federico Sacchetti
Gli anni ‘90 si aprono insieme alla band “Vertigo”, l’attività live si intensifica con partecipazioni a diversi contest musicali più rilevanti, proponendo pezzi di propria composizione; nel 1991 risultano vincitori al “Musical Graffiti” di Rodengo Saiano (BS) e finalisti al “Leone D'oro”, al Teatro Goldoni di Venezia; sono selezionati per l’edizione del 1992 del Concorso Nazionale “Sanremo Famosi” (Sanremo Giovani), con un brano sempre composto da Federico, dove arrivano alla finale.
Nel 1994 risulta vincitore di una borsa di studio CEE: frequenta il “Corso di Perfezionamento per Autori di Testi” e consegue il Diploma di Autore presso il “C.E.T. - Centro Europeo di Toscolano”, l'Università della Musica di Mogol; l’esperienza (una specie di talent antesignano a telecamere spente) è molto formativa: 6 settimane di full-immersion con docenti provenienti dal mondo della canzone italiana: da Mogol a Cheope, da Gatto Panceri a Giorgio Conte.
La seconda parte dei ‘90 vede Federico tornare alla musica live come bassista in due situazioni diversissime tra loro: dal Prog-rock-industrial dei “Max Venturi” con un bel percorso a “Rock Targato Italia”, alla “Cantina di Ermete” che propone un folk acustico con testi in dialetto ed il recupero della tradizione popolare, dall’Irlanda ai canti folcloristici padani alle ballate medievali.
Nel 2005 viene invitato dall'associazione “Beatlesiani d’Italia Associati” a partecipare, con i “Mr.Vandebilt” ed una ristretta scelta di altre band italiane, alle registrazioni di un disco presso gli studi londinesi di Abbey Road; da lì in poi propone con i “Back To The Cavern” un omaggio esclusivo a Paul McCartney, che dal 2014 si è trasformato in una vero e proprio tributo con gli “iPaul”, con i quali presenta il meglio del catalogo musicale di Sir Paul.
Nel 2017 scrive, cura e produce la realizzazione di una rappresentazione teatrale, con testo originale, “The Love In The End”, un mix tra teatro e concerto, con due attori e la band degli “iPaul” sul palco per la musica dal vivo, la cui “prima” registra sold-out al Teatro Centro Lucia di Botticino (BS); l’opera, realizzata con la collaborazione di “Viandanze” ed il sostegno dei “Beatlesiani d’Italia Associati”, ripercorre le tappe più significative della vita di Paul dopo lo scioglimento dei Beatles.
Nel 2018 decide di intraprendere le registrazioni per il suo “esordio” come artista solista, ripescando alcuni vecchi brani e scrivendone altri nuovi, suonando e registrando a casa la maggior parte delle tracce e degli strumenti con l’aiuto e la produzione di un giovane talento bresciano: Carlo Maria Toller; alcune di quelle canzoni quindi hanno 30 anni, più o meno, e Federico sente che è venuto il momento di dargli una rilettura e realizzazione personale, necessariamente lontana da quanto fatto negli anni precedenti.